Cosenza. Città continovata – [Marco]
Publisher : Marco
Language : Italian
ISBN13 : 9788885350724
Pages : 160
Publised : 2000
ITALIAN
Emilio Tarditi è saggista e scrittore di lungo corso ; studioso di problemi del Mezzogiorno d’Italia, esperto in materia di Pianificazione Territoriale , ha collaborato con “ Il Tempo “ di Roma- redazioni cosentine e con il “Mattino” di Napoli . Dirige la collana “ Sapere Urbano “ ed. Pellegrini .I suoi innumerevoli scritti si sono ispirati alla città di Cosenza, la sua città; alle sue origini, alla sua cultura, alle tradizioni , alle istituzioni, alle sue trasformazioni attraverso i secoli. Della sua città si è occupato tantissime volte e , nel volume “ Cosenza città continovata “ ( termine mutuato da una definizione di Leandro Alberti- storico, filosofo e teologo- conferito alla città dei Bruzi ).Molti i riferimenti a figure illustri della città : Giacomo Mancini, Florindo Antoniozzi, Luigi Gullo etc. Tarditi, sempre attento all’evoluzione urbanistica della città, si sofferma a descrivere piazze, vicoli e persino i suoi fiumi : Busento ( fiume misterioso) e Crati.
La tradizione urbana calabrese non è simile a quella delle altre regioni. Si sosteneva che, in Calabria non esistessero delle città perché quelle esistenti non avevano caratteristiche urbane che le rendesse simili alle altre città della penisola ( geografo Lucio Gambi). Questa tesi , inizialmente fu contrastata, ma poi venne condivisa. Nella rivista “Città e Storia “si chiarisce che, per città si intende l’aspetto architettonico e urbano, ma bisogna inserire altri concetti, avere una visione interdisciplinare : antropologica, sociologica, storica etc. La città di Rende ad es. è una città avveniristica : già nel 1963-64 aveva 40 mila abitanti ed un Piano Regolatore ( Cosenza non lo aveva)! Rende sembrava proiettata verso alte mete…ma i vuoti sono tanti. La città di Cosenza è sorta spontaneamente intorno al ‘300- 400 ed ha mantenuto un stile che è stato rispettato dalle famiglie benestanti. Prese a modello l’architettura napoletana e, negli anni ’80, cominciò ad assumere le sembianze di una città moderna , grazie ad un grande uomo politico : Giacomo Mancini che diede grande impulso al centro storico.
ENGLISH
Emilio Tarditi is a long-time essayist and writer; a scholar of problems in the South of Italy, an expert in the field of Territorial Planning, he collaborated with “Il Tempo” of Rome – Cosentine editorial offices and with “Mattino” of Naples. He directs the series “Sapere Urbano“ ed. Pellegrini. His innumerable writings were inspired by the city of Cosenza, his city; to its origins, its culture, traditions, institutions, its transformations over the centuries. He has dealt with his city many times and, in the volume “Cosenza città continovata” (term borrowed from a definition by Leandro Alberti – historian, philosopher and theologian – conferred on the city of the Bruzi). Many references to illustrious figures of the city: Giacomo Mancini, Florindo Antoniozzi, Luigi Gullo etc. Tarditi, always attentive to the urban evolution of the city, pauses to describe squares, alleys and even its rivers: Busento (mysterious river) and Crati.
The Calabrian urban tradition is not similar to that of other regions. It was argued that there were no cities in Calabria because the existing ones did not have urban characteristics that made them similar to other cities on the peninsula (geographer Lucio Gambi). This thesis was initially opposed, but then it was shared. In the magazine “City and History” it is clarified that by city we mean the architectural and urban aspect, but we need to insert other concepts, have an interdisciplinary vision: anthropological, sociological, historical etc. The city of Rende eg. it is a futuristic city: already in 1963-64 it had 40 thousand inhabitants and a Regulatory Plan (Cosenza did not have one)! Rende seemed projected towards high goals … but the gaps are many. The city of Cosenza arose spontaneously around the 1300s and 400s and has maintained a style that has been respected by wealthy families. He took Neapolitan architecture as a model and, in the 1980s, began to take on the appearance of a modern city, thanks to a great politician: Giacomo Mancini who gave great impetus to the historic center.
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